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Alla fine un applauso lunghissimo, che immagino soprattutto loro avrebbero voluto interminabile per mantenere la positività di quel momento prima che ognuno tornasse alla propria strada, attori e pubblico.
Non conosco le storie degli attori che hanno dato vita a Tito Andronico/La tragedia delle tragedie nel carcere di via Burla. Ma so che quel lunghissimo applauso, in quel momento, era giusto: sicuramente per rendere merito di un lavoro teatrale davvero bello (e qui i complimenti vanno anche a due parmigiani speciali come Franca Tragni e Carlo Ferrari) ma anche per consegnare, spero, un messaggio di fiducia in se stessi e di positività, che ovviamente si estende a chi gestisce il carcere e ha contribuito a questa iniziativa. Perchè nella vita si può anche sbagliare, magari anche sbagli grossi, ma poi si può anche ritrovare la strada per fare cose buone, scoprendo magari qualità che non si pensava di avere.
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