E’ uno di quei giorni che/ ti prende…l’allegria. Allegria parmigiana e fiducia, in una domenica mattina che inizia con la colorata e convinta Piazza Duomo delle “Donne in corsa” contro la violenza (per fortuna insieme a tanti uomini) e poi passa per una Piazza avvolta dalle musiche verdiane e non di alcuni gruppi bandistici, a lato della mostra sulle foto di Parma dei decenni scorsi, a pochi metri dalla presentazione del nuovo libro di uno scrittore importante come Guido Conti (e con la presentazione del sempre più prezioso Giuseppe Marchetti) e a poche ore dalla restituzione alla città del Sottopasso del Ponte romano sotto via Mazzini.
Naturalmente tutto questo non basta a dimenticare il fango dei giorni scorsi con l’inchiesta Conquibus nè altre brutte storie che hanno fatto prima pagina anche fuori provincia. Ma ci ricorda che spesso Parma è migliore di…Parma. E’ migliore di chi, almeno stando alle accuse, la macchia con ingordigia e senza rispetto per la fragilità dei malati che gli sono stati affidati. Ed è migliore anche della Parma dei social: quel facebook dove proprio chi magari si lamenta per la parmigianità “perduta” a causa dell’invasione extracomunitaria è poi il primo a tradirla, con parole di aggressività o di miope arroganza, quando invece la cifra della vera parmigianità è semmai il confronto: magari aspro ma rispettoso, e condito da sana ironìa.
Ma proprio in questa domenica c’è la possibile risposta: la Cultura e la continua indagine della nostra Storia. Perchè solo così si può sconfiggere la Non-Parmigianità dell’ignoranza.
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