Partitelle di basket e calcio, jogging fianco a fianco, ammassamenti gomito a gomito davanti a supermercati, passeggiate di massa nel greto della Parma: signore e signori, ecco a voi la città degli Imbecilli.
E delinquenti, abbiamo scritto nel titolo. Sì: imbecilli per sè e delinquenti verso gli altri, tutti i parmigiani (e parmensi, e italiani) che oggi anzichè starsene in casa hanno pensato non solo di uscire, che già sarebbe sconsigliato, ma addirittura di farlo senza il minimo rispetto per le regole che medici e istituzioni invocano da giorni.
Il “popolo”? Sì, per fortuna c’è tanto di sano e nobile nel popolo italiano, che ha capito non solo le esigenze per la propria sopravvivenza, ma anche il rispetto che si deve a chi, non senza rischi per la propria salute (si pensi alla morte del dipendente del 118 a Bergamo), è da giorni in prima linea senza tregua e riposi.
Noi no, deve aver pensato anche oggi qualche idiota. Noi non possiamo farlo lo sforzo di stare chiusi in casa. Certo, che la domenica fosse bellissima l’abbiamo visto tutti. Che queste prigionie ci pesino è ormai un male comune. Ma a tanti, tantissimi di noi non è neppure passato per la mente di poter aprire l’uscio di casa e assaporarla questa domenica e il suo profumo di primavera.
Tanti altri no. Intendiamoci, qualcuno lo ha fatto in piena sicurezza e ancora ancora può andare. Ma altri lo hanno fatto nel modo più idiota, e appunto criminale: perchè qui si tratta di mettere a rischi vite altrui e il funzionamento, già al limite, delle nostre strutture sanitarie. E se la palma dell’idiozia va forse a Roma, dove si è messo in atto un barbecue di…insegnanti (sic!), ovviamente non da meno è il ritrovarsi con un pallone, come è avvenuto da noi.
Mettessero in pericolo “solo” la loro vita, verrebbe istintivo dire che si arrangiassero. Ma neppure quello ha senso: si può e si deve fargliela capire, che stanno facendo qualcosa di pericoloso e gravissimo.
Ci fosse tempo e modo, meriterebbero che si inasprissero le pene: queste sono robe da carcere, in una città che ormai conta i morti a decine. E intanto, quanto meno si vorrebbe vedere un intervento più capillare e severo per prevenire e punire, visto che le sanzioni ci sono. Ma soprattutto è necessario che tutti insieme, istituzioni media e cittadini, si accentui ancora la campagna di sensibilizzazione verso chi sensibile non riesce proprio ad essere. Lo chiedo ai colleghi dei siti ufficiali di informazione, ma dovremmo farlo anche noi sui social, dove invece troppo spesso c’è ancora chi preferisce parlare di polemiche o di complotti. Invochiamo la parola al popolo? Cerchiamo intanto di farlo crescere, e di crescere tutti noi. Vale per tutti: oggi anche per il sindaco che per fortuna poi ha fatto retromarcia, ma che stamattina non aveva trovato di meglio che postare anolini. No, non è alla pancia che dobbiamo parlare, ma alla testa: anche di chi non la usa!
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