“Quanto sarebbe bello se ci fosse sempre qualcuno ad attenderci dopo ogni caduta!”. E’ la frase che mi ha bloccato e colpito, dopo poche righe della lettura del libro “La Terra di Osmon”, di Maria Chiarello Costa (PAV Edizioni). Ne ho avvertito il senso dolente e insieme delicato, pensando anche

a quanta attualità ci sia in quella frase, oggi che ci sentiamo tutti un po’ malfermi e insicuri.

Non posso dire di conoscere bene Maria, ma ne conosco la storia: so della sua forza di mamma, che da sola ha dovuto crescere la figlia Beatrice alla quale il libro è dedicato; so quanto fosse sensibile e stimato il giornalista che aveva accanto (Francesco Saponara). E non mi ha stupito nè oggi nè per il suo primo libro (“Storia di una Regina senza regno”) che nel cimentarsi a sua volta con la scrittura Maria abbia scelto il mondo della favola.

Dove a sua volta, sia chiaro, non fila sempre tutto liscio e come dovrebbe se ci fosse giustizia, ma dove a volte può capitare qualche magìa: può capitare, appunto, che qualcuno ti attenda dopo una caduta. Anche nelle favole ci sono i malefici della sorte (e delle persone malvagie), anche lì ci si può scoprire senza colpe nel luogo o nel momento sbagliato, anche lì si tratta a volte di incontrare la persona giusta.

Marion, che è la protagonista, ama i sogni. E crede nell’amore: due condizioni che espongono oggi, anche nelle favole, forse più a rischi che a opportunità. Eppure, fuori da ogni banalità o retorica proprio i sogni e l’amore sono la forza più straordinaria per essere nel mondo, a costo di delusioni e forti dolori ma allo stesso tempo (e mai come in questi giorni di immonda e assurda guerra lo vediamo) con il dono costante della Speranza.

Ovviamente non vi sveleremo i dettagli della storia che si dipana nella Terra dei Talenti inventata dalla Chiarello Costa. Vi cito però un’altra delle frasi di Maria che mi hanno colpito nello scorrere delle pagine: “Chissà se sono consapevoli della ricchezza che hanno?”. Ecco: si può fare letteratura o passare i giorni a pulire padelle (capirete leggendo questa alternativa), ma ci sono ricchezze che vanno al di là del ruolo e anche del destino, che pure può picchiare durissimo e può “farci sentire invisibili”

Aggiungo che è sì una favola, ma per adulti (anche nel senso che non vi si nasconde la sensualità) e che, al di là della speranza nel lieto fine – che verificherete leggendo il libro – come ogni favola contiene una morale, che è quella di “non arrendersi”. Perchè “lo dobbiamo a noi stessi”.

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