Oggi compie 55 anni una ragazzina. Una ragazzina specialissima, che il destino ha fermato quando di anni ne aveva 13, ma che ha saputo consegnarsi al ricordo con delle poesie semplici e colorate di arcobaleni. Ed è apparsa quanto mai forte e chiara,

sul palco di San Polo di Torrile, l’attualità della storia di Veronica Biancardi nella quale la tristezza per la sua morte prematura per un male che non si poteva fermare non è certo annullata ma è comunque scavalcata da un inusuale e contagioso senso della Vita che anche a 41 anni di distanza da quel giorno triste ancora sopravvive e la fa sopravvivere.

Questa volta più che mai Veronica “era lì”. Nella sala Peppino Impastato (significativamente, un altro nome sopravvissuto alla persona che indicava, e a sua volta capace di parlarci e insegnarci ancor oggi) nella lettura scenica “La vita è…”, compare subito – ed è un tuffo al cuore – una ragazza di spalle, con in testa un basco rosso. E’ un tuffo al cuore perché il ricordo va immediatamente a quell’incontro e a quell’intervista televisiva, nella scuola di Baganzola, che mi ha fatto conoscere Veronica e che non ho più dimenticato.

Ma subito, dopo questa triste dolcezza dei ricordi, la lettura e le azioni di chi è sul palco portano in primo piano l’attualità e la profondità delle parole e dei versi che quella ragazzina, pur conscia del suo destino, seppe estrarre da sé e seppe regalare a chi le stava intorno (e oggi a tutti noi) con una profondità ed una serenità rarissime a trovarsi anche in persone adulte.

I suoi “E se…”; la sua forza quando dice “La vita mi mette in difficoltà però amo la vita”; la saggezza che le fa dire “La pioggia è come il pianto: prima o poi se ne vanno”. Ed è sconsolante vedere quanto sia addirittura ancor più attuale oggi di allora quello “Zittite i cannoni” che in 41 anni l’uomo non ha ancora saputo imparare,

Tutti bravissimi: chi era sul palco, chi li ha diretti, chi ha organizzato. E naturalmente, come sempre, accanto a tutto questo c’è il cuore di Ettore e Lucia, i genitori da cui evidentemente Veronica aveva tratto forza, coraggio e dolcezza.

Finisce con le note di “Over the raimbow”, cioè con un arcobaleno per il compleanno di chi è ancora fra noi.

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