Immaginate la notizia oggi: si moltiplicherebbero le breaking news in tempo reale, e poi le dirette video, i commenti contrapposti sui social e forse Parma finirebbe anche su siti internazionali… Ma già 50 anni fa, esattamente il 14 settembre, la “Cattedrale occupata” di Parma fece notizia, scalpore e per molti fece anche “scandalo”.
Ne parlò anche il Papa (Paolo VI) condannando l’occupazione all’Angelus della domenica successiva, come è stato ricordato più volte. Ma forse non tutti sanno che a quelle parole il gruppo parmigiano “I Protagonisti”, che nel campo del dissenso cattolico si muoveva già da anni, ebbe “l’ardire” di rispondere con una lettera aperta.
Questo ed altro ho ritrovato in un libriccino: “Cattedrale oscupata”, cultura editrice, lire 1.500. Un libriccino senza pretese grafiche, quasi in stile volantino, che uscì nel gennaio 1969: un volumetto quasi introvabile che forse sarebbe interessante ripubblicare.
Non solo come amarcord di cronaca (per un fatto comunque entrato nella storia di Parma e del Sessantotto italiano), ma anche per rivivere quel clima, quell’anelito che – comunque la si pensi sulle forme della protesta – ha ancora tanto di suggestivo ed ha ancora molto da dire anche sui contenuti. Un libro per giovani, per politici, per sacerdoti e vescovi.
Già dice molto la frase posta all’inizio “Mettiamoci alla prova per vedere se siamo nella fede”, cui seguono la cronaca e i documenti legati a quella clamorosa occupazione, cui poi mise fine l’intervento delle forze dell’ordine, con lo sgombero degli occupanti portati fuori a braccia con la loro resistenza passiva.
Ma le pagine più significative sono proprio quelle della lettera aperta. Quel parlare al Papa quasi alla pari: “Vorremmo chiedervi, Padre: cosa significa per voi, amore alla Chiesa?”, con un misto di sfrontatezza ed ingenuità che dà però la cifra della sincerità del gruppo parmigiano e del suo impegno. Come dimostra un’altra frase significativa di quella lettera aperta: “In tutta sincerità vi assicuriamo che l’unica coerenza che c’interessa è quella con lo spirito del Vangelo”.
Pensieri e parole che anche mezzo secolo dopo possono avere un sapore attuale e concreto, dentro e fuori da una Chiesa che oggi si rispecchia in un papa come Francesco ma anche nelle resistenze che a Bergoglio vengono opposte.
E mi piace aggiungere, pur senza dilungarmi perchè lui è da sempre refrattario ad interviste e citazioni, che quel movimento che nacque intorno alla parrocchia di Santa Maria della Pace regalò alla città anche un grande frutto, con un parroco come don Pino Setti fondamentale in alcuni delicati passaggi di storia cittadina ed oggi pastore di immutata contagiosa passione a Palanzano.
Sì: si potrà magari discutere la forma di quella occupazione, ma la “Cattedrale occupata” nel nome della fedeltà al Vangelo ci parla ancora. E ha ancora tanto da dirci.
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