Due indizi non bastano ancora a fare una prova, ma la vicinanza è…sospetta. No, tranquilli: non stiamo parlando di cronaca nera ma anzi di due realtà culturali che possono dare moltissimo alla città in un futuro immediato.
La prima è il Festival Verdi. Mentre l’edizione 2018 procede con successo, già si è parlato del Festival 2019: e al di là degli annunci sul cartellone, quelli che più interessano gli appassionati, è uscito un annuncio ancora parziale ma molto ghiotto. E’ stato infatti anticipato che il Verdi Festival 2019 avrà, insieme a Regio-Farnese-Busseto, un nuovo contenitore nel cuore della città.
Inizialmente ho pensato soprattutto all’Ospedale vecchio (monumento al centro di tanti progetti e anche di polemiche), con il quale si porterebbe Verdi nel più verdiano dei quartieri: l’Oltretorrente. E per lo stesso motivo ho pensato anche all’alternativa del Parco e del Palazzo Ducale, sede-simbolo all’arrivo a Parma dell’Efsa e quindi contenitore di respiro europeo.
Di qua dall’acqua avevo invece pensato al complesso dell’ex San Paolo di via Cavour, luogo-fulcro del progetto iniziale di Parma capitale della Cultura dove già ci sono le strutture anche teatrali del Museo dei burattini: ma con spazi forse troppo ristretti per la lirica e comunque con lavori importanti da effettuare.
Proprio a proposito di lavori e cantieri, però, ieri è arrivata la notizia della forte accelerazione e dell’avvio del restauro per la splendida chiesa di San Francesco, nel complesso dell’ex carcere. E allora mi viene il dubbio che fra i miei tre “litiganti” il quarto goda: e che proprio San Francesco restaurato (e ulteriore gioiellino per i turisti e per Parma 2020) possa essere il nuovo “teatro” verdiano aggiunto. Anche se per sapere quale sia l’ipotesi giusta occorrerà attendere ancora alcuni mesi…
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