Che sia uomo o donna, di destra o di sinistra, di una piccola o grande città, il mestiere del sindaco è probabilmente il più bello e più difficile tra i mestieri della politica. Più del parlamentare che un po’ si perde in mezzo a decine e decine di colleghi, più di un ministro o premier che ha certamente responsabilità più gravi ma che poi gira protetto e più ovattato da scorte. Ma il sindaco
in genere non ha schermi. La fotosequenza, casuale mentre mi trovavo in centro, documenta come in meno di un’ora il primo cittadino si sia trovato davanti – in piena democrazia diretta – domande o proposte sui temi più svariati: dal contestato blocco degli euro 4 a temi legati all’assistenza sociale, al volontariato ecc. E alla fine, alle richieste targate parma si è aggiunta quella di un gruppo di turisti di Treviso, che riconoscendo Pizzarotti gli hanno chiesto una foto ricordo.
Poi, ovviamente, giudizi e critiche sono liberi. Ma di certo, come già mi confessavano i sindaci Grossi, Colla, Lavagetto, Ubaldi e Vignali quello del sindaco è un mestiere bellissimo. Ma non facile
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