Il giornalismo è un mestiere pieno di difetti, però ha una regola aurea: “Quando il lettore non capisce ciò che hai scritto,
se il lettore è in buonafede la colpa è tua che non ti sei spiegato bene”.
E’ una zavorra di umiltà per tutti noi che facciamo un mestiere fatto anche di autoreferenzialità e narcisismo. Ecco: dopo avere letto il comunicato di spiegazione lo suggerisco anche a ArtLab, che è riuscita nel capolavoro di spostare il dibattito di due giorni fa sulle scene di Firenze con una locandina sulla Meloni che, con loro buona pace, era sciocca, infelice e appunto autolesionista, perchè comunque sottintendeva un pensiero di violenza, seppur verbale o “ironica”. Punto.
Del resto, sempre per frasi che definire infelici è un eufemismo, in queste stesse ore tanti, me compreso, stanno esprimendo giudizi sulla seconda carica dello stato.
Le battaglie, vale per l’aggressione di Firenze come per qualunque violenza di qualunque colore prima-dopo-durante qualsiasi contesa politica, si fanno con le Idee. E magari con la satira, ma bisogna sapere fare anche quella: e quando si sbaglia, ammetterlo è indice di intelligenza e onestà intellettuale. Che non toglie forza, anzi…
Specie se nel frattempo, come è giusto riconoscere a ArtLab, si combattono – spesso in solitudine – battaglie sui tanti problemi e le tante emarginazioni di questa società. Buon lavoro, ma la prossima locandina pensatela meglio.
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