In base a che cosa definireste la sicurezza di una città, e nel nostro caso di Parma? Prima di rispondere, leggetevi tutta d’un fiato questa sequenza:
Quarta spaccata al negozio di via Verdi – Ospedale vecchio e dintorni: allarme risse ubriachi – Allarme scippi: aumentano del 60% – Escalation di furti nelle case – Studente rapinato in centro: “Mi hanno picchiato per 4 euro” – Ex Salamini: un quartiere da “Far West” – Aggredito e accoltellato: resa dei conti in Piazza della Pace – Calci e pugni davanti alla scuola in viale Maria Luigia – Via Garibaldi: picchiato un poliziotto, ferita alla testa una passante – Via Trento: aggredito a mattonate – Spaccio e furti in aumento – Via XX settembre, “barricati in casa” – Narcotizzati e derubati nella notte – Incubo cutter: rapina in via Verdi – Via Trento. Il gelataio: “Spaccio e insicurezza, chiudo per disperazione” – Prostituzione e droga: la “rivolta” di via Saffi – Accoltellati all’uscita da scuola in Piazzale Sicilia – L’Oltretorrente è invivibile: in piazza la rabbia dei residenti – La banda di piazzale Maestri – Minacciati con la spranga in piazzale Volta – Microcriminalità nel quartiere San Leonardo – Rissa_ ragazza pestata a Barriera Garibaldi – Droga e prostitute: il Lubiana-San Lazzaro quartiere a rischio – Via Trento sott’assedio – Vandalismi in piazzale San Lorenzo – Scippata in via La Malfa: cade e finisce all’ospedale – Massacrata per mille euro in via Sidoli – Pioggia di sassi contro i treni: caccia a una baby gang – Bande di ragazzini scatenate il sabato in via al Duomo – I residenti del Cinghio contro i bulli: “Non ce la facciamo più” – Giovani e delinquenza: due ragazzini strappano il portafogli a un coetaneo – Emergenza furti a Gaione – Altra raffica di furti in casa – L’urlo di via Trento: “Qui è il Bronx. salvateci”…
Che ne dite? Può definirsi sicura una Parma così? Si può davvero usare, come in uno dei titoli elencati e come in certe dichiarazioni di questi giorni, la parola “Far West”?
Lascio le risposte ai lettori. Ma con una precisazione: questa, anche se le assomiglia molto, non è la Parma del 2024. E’ una Parma che, come si può vedere in parte anche dalla foto e come si può agevolmente verificare sulle raccolte dei giornali locali – Gazzetta in primis – è la Parma della stagione civica: quella del sindaco Ubaldi e poi del sindaco Vignali. Una Parma nella quale indubbiamente tanto si è fatto per l’abbellimento della città (prima di alcune scelte poco felici dal secondo mandato Ubaldi in giù) e tanto ci si è sinceramente impegnati proprio per la sicurezza (soprattutto il sindaco Vignali, a parte il brutto scivolone del caso Bonsu). Ma i risultati, a conferma del fatto che i buoni propositi dei sindaci non possono bastare su questo tema che coinvolge altri soggetti, dicono che il tema sicurezza è presente a Parma da almeno 30 anni (quindi anche prima delle stagioni civiche, per essere precisi). E di periodi da isola felice non se ne sono vissuti, né a Parma né in tante altre città italiane che sono a loro volta alle prese con il dilagare di spaccio, baby gang, multiculturalità non sempre integrata e insicurezza diffusa.
Alcune cose sono migliorate (non abbiamo più avuto rapine con sparatorie, per fortuna) mentre altre stanno peggiorando: in particolare l’irrequietezza giovanile, che va fermata prima che produca tragedie come quelle a cavallo fra gli anni ’70 ed ’80. Ecco perché è tempo di parlarne seriamente, ovvero senza comizi, senza cattedre e senza amnesie…
(segue…)
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI del Dossier Sicurezza Parma : 1) Le 10 vere domande che ci dovremmo porre. 2) Due decenni di reati: quanti sono, quando sono aumentati.
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